La ceramica nella storia dell'uomo

La ceramica è una tecnica artigianale conosciuta fin dalla preistoria. Si suppone che la sua invenzione sia avvenuta in due luoghi diversi in maniera indipendente, tra le popolazioni sahariane e in Giappone, diffondendosi successivamente in tutto il mondo.I primi manufatti appartengono al Neolitico: vasellame grezzo cotto direttamente sul fuoco e modellato a mano. Successivamente l’arte vide l’introduzione del tornio e di altre tecniche di lavorazione e di cottura, che consentirono di ottenere oggetti più raffinati e robusti.

I processi di industrializzazione di fine dell’Ottocento diedero un nuovo impulso alla lavorazione e allo sviluppo di nuove tecniche, permettendo di aumentare notevolmente la produttività dei processi lavorativi diminuendone i costi. La seconda metà del novecento vede l’introduzione di altre consistenti migliorie, quali la pressa automatica, il forno a tunnel e successivamente l’atomizzatore; con queste varianti l’industria riesce a raggiungere una mole di produzione ancora più grande, necessaria per sostenere un mercato in forte espansione.

lavorazione di un vaso al tornio

 

Nel tardo Medioevo le ceramiche venivano realizzate con il tornio, cotte al forno e impermeabilizzate con una vernice vetrosa, ma dopo il XIII secolo vengono introdotti anche altri colori e decorazioni più sofisticate. In questo periodo in Italia centrale si svilupparono i maggiori centri di produzione della penisola: Orvieto, Siena e Faenza. L’evoluzione delle forme coloristiche e decorative continuerò nei due secoli successivi, ma solo agli inizi del Settecento ci sarà un sostanziale salto di qualità grazie al lavoro dell’alchimista tedesco Böttger di Meissen, che introducendo nel processo di lavorazione il caolino riuscì a produrre una ceramica dura come la porcellana cinese.